venerdì, gennaio 22, 2010

I gattoni blu


Due parole per l'opera di Cameron

Il film è stato viralmente pompato, facendo crescere le aspettative a livelli mai raggiunti prima; da parte mia ho sentito su internet le più grosse cazzate della terra e anche di pandora probabilmente e sono andato al cinema con la sola idea di uscire urlando "CEEEESSO!".

E invece no! Direi che è un filmettino simpatico che, alcune cose a parte, dà quello che lo spettatore, in particolare quello giovanissimo, chiede: trama facile facile, un pò di azione, personaggi stereotipati quanto basta e un pò di "sense of wonder" che noi adulti scorreggioni ormai non percepiamo, se non in ricordi di film dell'infanzia quando la nostra mente per certi aspetti era più sensibile.

Non sono d'accordo nel pensare che la sceneggiatura ai limiti del ridicolo, la trama scopiazzata qua e là e telefonatissima siano da criticare: è nato secondo me come film per bambini (ne sono convinto, per i bambini cameron, spielberg, lucas e jackson) e in quanto tale offre quello che deve offrire, nessuno si è mai lamentato della trama del gatto con gli stivali.

Nessuno inoltre si è mai lamentato della banale trama di Star wars o del Signore degli anelli (e a differenza di quest'ultimo non è orrendamente lento e noioso e anche i pupazzi in cg sono più espressivi e meno irritanti di frodo)... io in un film del genere pretendo le battaglie, i buoni e i cattivi cattivi (e qui jimmy mi è piaciuto, regalandoci questo isterico culturista degno erede di una notevole tradizione di cattivi cattivi e qaundo dico cattivi cattivi dico proprio cattivi ).

Sono ovviamente contro l'inutilissimo effetto 3d e la "fottuta cg ovunque"; io, amante degli effetti speciali organici e che ancora mi stupisco per le meravigliose scenografie di Hook capitan uncino, non riesco a non vedere fintissimi i gattoni blu , la pseudoscopiazzata flora&fauna del pianeta e i "bellissimi paesaggi" (presi paro paro dall'immaginario di Miyazaki e di Roger Dean) ma , alla fine, mi arrendo al "risparmio di set impressionanti" (ma per cortesia, truccate blu della gente, fanculo i gatti!)

Parliamo ora delle cose che non mi sono piaciute:

Per quanto possa approvare l'sms ecologista nella sua semplicità non ho troppo approvato più che l'animismo il fondo "filocristiano" di tutta la faccenda (e l'osservatore romano ha criticato...hahahah) con il nostro GEBLU che prima della battaglia dice le preghierine alle batterie natalizie; preghierine che si avverano clamorosamente con "la natura in tumulto".
Non ditemi niente ma se parliamo di ecologia qua stiamo anche parlando leggermente di colonialismo (e non intendo mica quello perpretato dai cattivi!)

ed ora parliamo della immensa presunzione di Cameron che per un intero film non fa che autocitarsi... ma per favore

dunque, parliamo con calma...

Film come Star wars e Indiana jones non sono altro che omaggi che Lucas e il Giudeo hanno fatto ai film e romanzi con cui sono cresciuti (star wars è una continua e nascosta citazione) ma che in quel caso sono così ben amalgamate che lo spettatore diciamo percepisce la cosa senza spesso rendersene contto (io solo a 27 anni e leggendo su internet mi sono reso conto che la struttura base di star wars è il mago di Oz, si sono tordo)

In avatar no, le citazioni sono palesi, ai limiti della scopiazzatura: senza scomodare balla coi lupi e Sheena regina della giungla (ma è proprio lo STESSO film!) penso che lo spettatore medio oramai quando sente il discorso alla braveheart pensa "sei arrivato tardi gatto, wallace si limitava a pittarsi mezza faccia blu" oppure quando la gatta alla fine fa robin hood principe dei ladri ( ma ci sono 300, non a caso, altre occasioni eh)...e vogliamo parlare di elicotteri al tramonto?

ma ancora piu insopportabili sono le autocitazioni! Cameron mentre scriveva probabilmente si infilava un dito in culo e godeva tanto: dagli pseudoelicotteri usciti dal garage di terminator, alle celle criogeniche di aliens (stessa inquadratura, con tanto di ripley), alla ridicola musica di titanic con il testo alternativo (e vogliamo parlare del protagonista "che sa volare bene"?)
BUUUUUUUUUU

E poi dico io... non fai aprire alla weaver il frigorifero!!!! (lo fa invece michelle rodriguez)... Tu sei pazzo, ti sei giocato una vera citazione!

Parliamo ora delle cose che mi hanno fatto fare grasse risate: (nel film dei simpson praticamente non risi mai)

la scena isterica della gatta (AAHAHHAHAHAHAHA).... ma ci rendiamo conto... e meno male che ci sono le "usanze aliene"...certe tribù di africa e amazzonia sono DECISAMENTE più originali

la scena della "messa"... ero piegato in due, e non sopportavo il fatto che fossero così intonati!!! ma james cazzo... un minimo di ironia, in america le vecchine non cantano "your people in travel"?

In ogni caso... vorrei per un attimo far notare una cosa...

Esiste un romanzo... che a questo punto è probabilmente il più influente romanzo di fantascienza di tutti i tempi

C'è un pianeta tutto deserto, dove c'è una sostanza per cui tutti vanno pazzi, l'intero universo si scanna per trivellare questo pianeta, questo pianeta ha i suoi forti indigeni che vivono in armonia con esso e venerano i giganteschi vermi che lo abitano, lo sfruttatore di turno ha un figlio che finisce in mezzo a loro, questo tizio viene piano piano prima accettato e poi diventa una sorta di messia, acquisisce la loro identità, le loro tradizioni, cavalca addirittura il verme come prova finale di appartenenza al popolo, comincia a fare guerriglia agli sfruttatori, per la battaglia finale "usul ha chiamato il piu grande, ha chiamato shai ulud" cioè scomoda il vermone piu grosso, fanno la loro megabattaglia e alla fine cacciano tutti e divengono veri sovrani del loro mondo...

No veramente... possibile che nessuno si è accorto che Dune è sempre lì...

vi saluto, andatelo a vedere, in 2d che vi risparmiate il mal di testa, ma con il cuore leggero di chi la Domenica pomeriggio a panza piena sta per godersi il suo filmettino fantastico di gioventù e non ditemi nulla, io piuttosto che cavalcare un improbabile palummella colorata a quattro ali preferisco cavalcare ben altra bestia

Ciao ciao

4 commenti:

geltrude ha detto...

"adulti scorreggioni" EHM COFF COFF, si sta parlando di qualcuno in particolare?(occhi al cielo facendo finta di nulla)
su your people in travel ho pianto. non per la scena, dico proprio per la frase AHAHAHHA.
non avevo pensato a dune, ma non avendo letto il libro, la storia, capisco ora, non mi è stata mai troppo chiara.

Andrea ha detto...

esatto, tu spesso ne sei uno dei maggiori esempi, ma anche solo il pensare che una cosa "non emoziona" fa potenzialmente di noi degli scorregioni.L'indicatore è questo: se piace a un bimbo di 10 anni e a noi no, siamo nel paololimitismo e siamo a ragione dei vecchi scorreggioni

Anonimo ha detto...

Son Francesco, comunque morale del film:

Se vuoi far pace con una donna, torna con un uccello ancor più grosso.

(non ricordo dove l'ho letta, comunque)

Unknown ha detto...

Il punto sull'uso di tecnologie particolari, per es. il 3D che oramai è applicato un pò a tutto (tra poco anche a "Carrello della spesa") è che c'è bisogno di qualcosa che non si possa replicare nell'home video per spingere la gente ad andare nei cinema. E visto che l'industria è particolarmente a corto d'idee (vedasi il continuo utilizzo di remake, o di film dalla dubbia ispirazione (il film di "Battaglia Navale"? Il film di "Monopoli"? Il film sul fondatore di FACEBOOK?)), puntano sulla tecnologia. Poi è chiaro che questo discorso per James Cameron diventa "aggia semp metter a'copp all'at".

Comunque, a mente fredda e fatte le dovute proporzioni, potrebbe quasi essere paragonabile come fenomeno a "Star Wars". C'è tutto: trama presa per vari pezzi da altri film più o meno noti, effetti speciali incredibili per l'epoca in cui è proiettato, un film tutto sommato godibile senza essere chissà cosa, proseliti di massa tra fan e stampa, e incassi multimilionari in tutto il mondo. In attesa degli Oscar.

E poi hai dimenticato di citare la cosa più importante: la profondità!


@Francesco: l'hai letta da me che l'ho presa dal blog di Daniele Luttazzi.