sabato, febbraio 17, 2007

Brave new world!

oggi mi sono reso conto che effettivamente viviamo nel futuro, che Blade Runner e tutti i romanzi cyberpunk non sono mere utopie, che 10, 15 anni a livello tecnologico e umano contano tantissimo.

Cosa avrebbero fatto 3 amici 25 enni che ne so, nel 1994? Durante il secondo anno di scuola media sarebbero usciti per Giugliano, capatina alla sala giochi con annessa partita a street fighter 2, sguardo ai negozi, visto che siamo sotto carnevale allegra battaglia con le bombolette (facevo queste cose!) e per finire un'ottimo panino con la mortadella confezionato da un amorevole artigiano in una rustica e umana salumeria giuglianese, il tutto a sole mille lire.

Cosa fanno questi tre ragazzi lo stesso giorno del futuristico anno 2007?

Arrivano all'immenso Auchan , che sorge dove un tempo delle zone agresti incolte si perdevano all'orizzonte, parcheggiano il loro non tanto moderno mezzo di trasporto (dotato comunque di Ipod!) e si lasciano andare alla globalizzazione.
E cosa ti compranoa questo punto? L'amorevole salumiere è stato sostituito da dei moderni e un filo alienanti scaffali ricolmi di caramelle gommose! I cibi di una volta? macchè! siamo nel futuro, non li vogliamo! (e se vogliamo dirla tutta il reparto verdure è fornito di appositi nebulizzatori che ogni tanto spruzzano una salutare nuvoletta di acqua sulla frutta, per farla apparire sempre bella)

E dunque per mangiare dei sani coccodrilli gommosi e dei marshmallows che nulla hanno da invidiare ai cibi artificiali di futuristica memoria si dirigono verso le casse e....

Anche lì la macchina ha preso il posto dell'uomo e per scansare le assurde file si recano ad una cassa fully automated che ha dell'incredibile: si passano i prodotti e un sensore li riconosce, invitandoci a metterli nella busta adiacente. Con voce gentile e robotica ci intima di metterle nella busta (mica lo avevamo fatto! pensavamo che non se ne accorgesse), poi ci invita ad infilare il danaro in un apposito scompartimento e, visto che sono ben venti euro, ci consegna, in un'altra parte del macchinario, resto e scontrino. (e addirittura ci saluta con amore!)

Ce ne andiamo felici, in questa luminosa proiezione futuristica

Mentre, noncuranti del pranzo, ci ingozziamo di similplastica vicino alla macchina nell'immenso parcheggio, ci rendiamo conto che l'integrazione uomo macchina di Asimov è ormai alle porte. Cominciamo a dubitare della nostra umanità.

Forse qualcuno è una macchina e non lo sa

martedì, febbraio 13, 2007

Think Giuglianese!

Primo numero di uno speciale che dedico al pensiero-mela annurca dei miei vicini/compaesani (ricordiamo che sono un mezzosangue nato da Padre Napoletano e Madre Melannurca, dunque di tanto in tanto ho comportamenti un tantino criticabili)

Ragioniamo su un concetto importante: Il bravo ragazzo

il bravo ragazzo è colui che studia, non fa le rapine, non beve, non si fa, esce il giusto, ha tanti amici, è benvoluto, sa darti una mano nel momento del bisogno, ha una sua cultura, è sensibile e un pò timido, sa volerti bene ed è eventualmente fidanzato.

ebbene, per le mele annurche la frase "la persona X è un bravo ragazzo" viene spesso usata in senso dispregiativo.

Capisco che all'apparenza tutto ciò può risultare incredibile ma a tutto c'è un perchè

Dalle mele annurche questa persona X viene vista rispettivamente come:

Un tizio fesso, contrario al giuglianese "bucchinaro" (figura in gran parte apprezzata)

Un tizio con un inutile senso del dovere, contrario alla visione finto Epicurea melannurchense

Un tizio che non sa divertirsi, perchè per divertirsi quando si esce bisogna sclerare in qualche modo, che sia grazie all'alcool o alle famose erbe magiche non fa differenza

Un tizio sessualmente sopito, anche e soprattutto se condivide una relazione da diversi anni

Un tizio senza coraggio, in quanto quando non si è lucidi è buona norma attaccar briga, anche e soprattutto con amici e conoscenti

Ora, le mele annurche, nella maggior parte dei casi, sono persone oneste e certo non vanno facendo le rapine, ma per il comune interlocutore è bene capire il vero senso delle loro definizioni e lo stato di presunta superiorità con cui si pongono rispetto al prossimo

venerdì, febbraio 09, 2007

infelicità cronica: consigli per l'uso

visto che l'infelicità è cosa decisamente comune e ci sentiamo un pò tutti poeti maledetti vorrei dire:

inutile sentirsi felici o aspirare alla felicità, non è una cosa naturale o propria dell'uomo (e soprattutto inutile rincorrerla per vie traverse e con erbe magiche)

l'infelicità è il motore del pensiero, di ogni forma d'arte e grandezza umana. io preferisco coltivarla.

Come ha già citato il nostro amico raffaele (affermando il contrario però), meglio precipitare sempre di più verso una lucida follia.(shining)

Il piacere, come diceva quel gran gobbaccio di Lepoardi, è solo figlio d'affanno

e la mia preferita,

L'automiglioramento è solo masturbazione, l'autodistruzione è la risposta (C.Palaniuck - Fight club)